Claudio incontra gli studenti dell’IPEOA di Molfetta e racconta la Sua Storia di Resilienza. Una palestra gremita di studenti ha accolto oggi GIUSEPPE CLAUDIO SQUEO, campione di fama internazionale di disciplina pugilistica. Non per un allenamento o una dimostrazione di forza, ma per ascoltare una storia di fragilità, riscatto e, soprattutto, speranza. Claudio, noto per la sua potenza sul ring e la sua determinazione, ha sorpreso tutti aprendosi con gli studenti su un capitolo doloroso del suo passato: il bullismo. “Ero un bersaglio facile,” ha confessato, “Ero timido, forse un po’ impacciato per la mia fisicità, e questo mi ha reso vulnerabile. Le parole possono fare più male dei pugni, e io ne so qualcosa.” Ha descritto le umiliazioni, le prese in giro costanti, l’isolamento. La svolta è arrivata quasi per caso. “Un giorno, passando davanti a una palestra, ho sentito il rumore dei guantoni. Qualcosa mi ha attratto. Ho provato, ed è stato come scoprire un linguaggio che conoscevo già. Il pugilato non è stato solo un modo per imparare a difendersi, ma un percorso di scoperta interiore. Ho imparato a canalizzare la rabbia, a trasformare la paura in energia, a rispettare me stesso e gli altri.” Ma lo sport, da solo, non bastava, ha sottolineato l’importanza di non abbandonare la scuola, di trovare la forza di reagire anche sui libri. “La mia mamma non era favorevole a questa attività” , mi disse : “Claudio qualora dovessi avere buoni risultati scolastici allora potrai continuare”. ” Ho raggiunto il 9 e allora ho continuato. È stato difficile, lo ammetto. Ma ho capito che la vera vittoria è credere in sé stessi, dentro e fuori dal ring. Lo studio mi ha dato gli strumenti per capire il mondo, per esprimermi, per non farmi sopraffare.” Il suo messaggio è stato chiaro: “Non siete soli. Parlate, confidatevi, chiedete aiuto. Non vergognatevi delle vostre debolezze, trasformatele in punti di forza. E non smettete mai di credere in voi stessi.” L’incontro si è concluso con una lunga sessione di domande e risposte, durante la quale gli studenti hanno avuto l’opportunità di confrontarsi direttamente con il campione, chiedendo consigli e condividendo le proprie esperienze. Molti hanno espresso gratitudine per la sua testimonianza coraggiosa e sincera. “La sua storia mi ha toccato profondamente,” ha detto Sergio , “Mi ha fatto capire che si può sempre reagire, che non bisogna mai arrendersi”. Claudio ha lasciato la scuola con una promessa: continuare a essere un esempio positivo per i giovani, dentro e fuori dal ring e che tornerà con una nuova cintura. Un campione non solo nello sport, ma nella vita. Ha conseguito la laurea in giurisprudenza e in scienze motorie e ora sta per conseguire la Magistrale, Al termine della testimonianza la comunità scolastica ha espresso la più profonda gratitudine per la preziosa testimonianza. La storia di vita, la determinazione, l’ispirazione di Claudio ha profondamente toccato gli studenti, colpiti dalla sua onestà, dalla sua capacità di condividere le sue sfide e i suoi successi, e dalla sua passione per il pugilato. La sua presenza ha dimostrato agli studenti che con duro lavoro, dedizione e resilienza si possono raggiungere grandi risultati.
Michele Salvemini