DA NORD A SUD ECCO I MIGLIORI ISTITUTI PROFESSIONALI PER TROVARE LAVORO

da TGCOM24 del 7 dicembre 2021

Grazie all’archivio delle migliori scuole d’Italia, realizzato ogni anno dalla Fondazione Agnelli, si possono trovare anche gli istituti professionali che offrono un rapido accesso al mondo del lavoro. Ecco quali sono in dieci grandi città del nostro Paese

La scelta della scuola superiore è una decisione molto delicata per moltissimi studenti perché di fatto è in quel momento che getteranno le basi del loro futuro. A maggior ragione ciò vale per chi ha già deciso che, dopo il diploma, non proseguirà gli studi e si concentrerà sulla ricerca di un lavoro. Nel loro caso, potrebbe essere molto utile scegliere un istituto tecnico o professionale, specie se questi garantiscono un’occupazione in tempi rapidi una volta finita la scuola. Così, anche quest’anno, in soccorso dei ragazzi e delle loro famiglie arriva il report Eduscopio della Fondazione Agnelli sulle scuole secondarie superiori in Italia, che valuta le performance dei vari istituti d’Italia, divisi per città e area didattica. Nel caso dei “professionali”, le analisi e i confronti di Eduscopio.it vertono soprattutto su un obiettivo finale ben preciso: la capacità degli istituti di preparare e orientare gli studenti verso il mondo del lavoro.

I “professionali” che occupano di più: la classifica di Eduscopio.it

Nel farlo, la Fondazione Agnelli ha preso in considerazione due indicatori fondamentali: la percentuale dei diplomati “occupati” (che hanno lavorato per più di sei mesi in due anni dal diploma) in rapporto ai diplomati che non si sono immatricolati all’università e la coerenza tra studi fatti e il lavoro svolto. Così facendo, Eduscopio.it consente di comparare le scuole dei vari indirizzi di studio nell’area in cui si risiede. Per aiutare ulteriormente i ragazzi e le loro famiglie in questa difficile ricerca, il portale Skuola.net ha consultato l’archivio con lo scopo di stilare la lista dei migliori istituti professionali italiani che preparano al mondo del lavoro, divisi per area didattica, in 10 grandi città d’Italia; vediamoli insieme nel dettaglio.

Roma

Nella Capitale, al primo posto tra gli istituti professionali del settore “servizi” troviamo l’istituto “Tor Carbone” con una percentuale di occupazione di quasi il 59%; secondo posto per l’istituto paritario “Safi Elis” (anche lui con circa il 59% di successi); terzo posto per l’“Amerigo Vespucci”, che presenta una percentuale di occupazione del 57%. Uscendo leggermente dalla città, si segnala l’istituto “Paolo Baffi” di Fiumicino, che con un tasso di occupazione del 59% sale di diritto sul podio.

Per quanto riguarda, invece, gli istituti professionali “industria e artigianato”, la classifica vede al primo posto l’istituto “De Amicis – Cattaneo” che offre una percentuale di occupazione del 57%, seguito in seconda posizione dal “Piaget – Diaz” e in terza dal “Carlo Urbani”, entrambe con una percentuale del 43%. Estendendo però, la ricerca a un territorio più ampio notiamo come il secondo e terzo posto vengono conquistati rispettivamente dall’istituto “Orazio Olivieri” di Tivoli (56% di occupazione) e dal “Borsellino – Falcone” di Zagarolo (50% di occupati).

Milano

Nel capoluogo lombardo, il miglior professionale per i “servizi” risulta essere l’istituto “Galilei – Luxemburg” che presenta un valore occupazionale del 76%; subito dietro troviamo il “Carlo Porta”, con una percentuale del 73%, seguito in terza posizione dall’“Amerigo Vespucci”, che si attesta al 71% di occupati. Solo uscendo leggermente dalla provincia il podio cambia, con il “Collegio Ballerini” di Seregno (Monza-Brianza) che sale fino in seconda posizione (circa 75% il suo tasso di occupazione)

Nel settore “industria e artigianato”, invece, il miglior istituto professionale è il “Settembrini” (IS Maxwell) che tocca una quota del 70% di occupati, seguito dal “Carlo Molaschi” di Cusano Milanino (68%) e dal “Galilei – Luxemburg” (68%). Le cose cambiano se ci si sposta fuori città: includendo la provincia e dintorni, il top risulta essere l’istituto “Antonio Parma” di Saronno (Varese), che occupa l’81% di ex studenti, il “Da Vinci” di Magenta (76%) e il “Cipriano Facchinetti” di Castellanza (Varese), che riesce a collocare rapidamente il 73% dei suoi diplomati.

Napoli

Nel capoluogo campano, il miglior istituto professionale per i “servizi” risulta essere il “Pagano – Bernini” che offre una percentuale di occupazione del 46%, seguito dall’“Antonio Esposito Ferraioli” (39%) e dal “Don Geremia Piscopo” di Arzano (qui l’occupazione è al 35%). Classifica che però viene stravolta se si aumenta il raggio d’azione: in provincia le prime della classe sono l’istituto paritario “Ippolito Nievo” di Roccarainola, che offre una percentuale di occupazione pari al 60%, il “De Gennaro” di Vico Equense i cui ex studenti sono occupati per il 54%, il “Telese” di Ischia, con il 54% di occupabilità. Leggermente fuori provincia, si segnala anche il “Villaggio dei ragazzi” di Maddaloni (Caserta), anch’esso al 54%.

Spostandoci al settore “industria e artigianato”, la medaglia d’oro va all’istituto “Isabella d’Este Caracciolo”, con una percentuale occupazionale del 25%; a seguire troviamo il “Carlo Levi” (22%) e l’istituto “Alfonso Casanova” (21%). Stesso discorso di prima se si allarga la ricerca all’intera provincia: qui il primo posto se lo aggiudica l’istituto “Leone – Nobile” di Nola (che riesce a “occupare” il 38% dei suoi diplomati), la seconda piazza è per l'”Enzo Ferrari” di Castellammare di Stabia (33%), la terza posizione è del “Saviano – Marigliano” (32%). Una menzione la merita anche l’istituto “Augusto Righi” di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), che con il 35% di occupati è secondo assoluto.

Torino

Nella città piemontese, nel settore dei “servizi” resiste al primo posto l’istituto “Colombatto”, che presenta un valore occupazionale del 65%. Secondo posto per il “Giovanni Giolitti” con il 58% e medaglia di bronzo per il “Jacopo Beccari”, al 56%. Mentre nella classifica allargata del territorio, si affacciano sul podio il “Carlo Ubertini” di Chivasso (secondo) e il “Norberto Bobbio” di Carignano, entrambi con il 63% di “occupabilità”.

Conferma in pole position anche tra i professionali “industria e artigianato”, con l’istituto “Dalmazio Birago” che con il 72% di occupati ribadisce il primato; a seguire troviamo il “Galilei”, con il 65% di ex studenti collocati subito dopo il diploma e il “Romolo Zerboni”, con il 64%. Leggera modifica osservando l’intera provincia, con l’istituto “Galileo Ferraris” di Settimo Torinese che con quasi il 71% di occupati è secondo.

Genova

Nel comune di Genova, il miglior istituto professionale nei “servizi” è il “Marco Polo” con un tasso di occupazione attorno al 69%; seguono il “Gaslini – Meucci” (63%) e il “Nino Bergese” (59%). Una classifica, questa, immutata anche se si osserva tutto il capoluogo ligure.

Lo stesso non si può dire per l’ambito “industria e artigianato”: se in città le migliori scuole risultano essere l’“Attilio Odero” (con una percentuale del 67%), il “Gaslini – Meucci” (con il 63%) e l’istituto paritario “Duchessa di Galliera” (ma con appena il 36% di valore occupazionale), in provincia spicca il “Fortunio Liceti”, che con un valore del 59% si piazza in terza posizione assoluta.

Bologna

A Bologna, il miglior professionale dei “servizi” è l’istituto “Manfredi” con un valore occupazionale del 62%; seconda piazza per il “Marcello Malpighi” (61%) e terzo posto per l’“Aldrovandi – Rubbiani” (56%). Tutt’altro podio, invece, se allarghiamo lo sguardo all’intera provincia: in questo caso le migliori scuole sono il “Bartolomeo Scappi” di Castel San Pietro Terme (con il 72%), il “Lazzaro Spallanzani” di Castelfranco Emilia 8con il 70%) e il “Primo Levi” di Vignola (con il 69%).

Per quanto riguarda l’ambito “industria e artigianato”, il miglior istituto bolognese è lo stesso della scorsa edizione: l’istituto paritario ”Beata Vergine di San Luca”, con un valore occupazionale del 92%; seconda posizione per il “Valeriani – Siriani”, con un valore del 79% e medaglia di bronzo per il “Belluzzi – Fioravanti” con il 72% di occupati. Posizioni che rimangono tali anche uscendo dalla città.

Firenze

Nel territorio fiorentino, il miglior istituto professionale dei “servizi” è, anche quest’anno, l’“Aurelio Saffi”, con un valore occupazionale del 69%, a seguire troviamo il “Bernardo Buontalenti” (con il 66%), mentre al terzo c’è il “Leonardo Da Vinci” (con il 62%). Classifica che, soffermandoci sull’intera provincia, va aggiornata con l’ingresso dell’istituto “Giorgio Vasari” di Figline e Incisa Valdarno, che con un tasso di occupazione del 70%, ottiene il primato assoluto.

Mentre per quanto riguarda il settore “industria e artigianato”, sono solo due le scuole censite da Eduscopio: il “Leonardo Da Vinci”, primo con una percentuale del 71%, e il “Cellini – Tornabuoni”, con un valore del 60%. Un’ottima alternativa, allontanandoci un po’ dalla città, può essere l’istituto “Chino Chini” di Borgo San Lorenzo, che riesce a occupare addirittura il 90% dei suoi diplomati; lo stesso si può dire per il “Ferrari – Brunelleschi” di Empoli (con un lodevole 89%) e per il “Guglielmo Marconi” di Prato (al 79%).

Bari

A Bari, per quanto riguarda i professionali dei “servizi”, per il secondo anno consecutivo il primo posto e dell’istituto “Armando Perotti” con un valore occupazionale del 47%; secondo posto per il “Luigi Santarella” (40%) e terza posizione per l’“Ettore Majorana” (39%). Estendendo il perimetro, però, è un’altra la scuole che si fa preferire: l’istituto Alberghiero di Molfetta che un tasso di collocamento di quasi il 64%; da segnalare anche il “Monsignor Antonio Bello”, sempre a Molfetta (con un valore occupazionale del 42%).

Nel settore industria e artigianato, invece, con il 45% di valore occupazionale la spunta anche quest’anno il “Luigi Santarella”, unica scuola cittadina entrata in classifica seguito dal Majorana, che però si ferma al 37% di occupabilità. Fanno meglio gli istituti che si trovano in provincia, come l'”Amerigo Vespucci” di Molfetta (58%) o il “Chiarulli” di Acquaviva delle Fonti (47%), rispettivamente primo e secondo assoluti.

Palermo

Nel palermitano, l’istituto “Paolo Borsellino” si conferma il miglior professionale nel settore “servizi”, anche se solo con il 36% di occupati; seguono il “Francesco Paolo Cascino” (secondo con il 27%) e l’“Einaudi – Pareto” (terzo con il 26%). In provincia, però, il podio è ben diverso: dietro la capolista – sempre il “Borsellino” – si piazzano il “Danilo Dolci” di Partinico (al 30%) e l’“Ugo Mursia” di Carini (al 29%).

Nel settore “industria e artigianato”, è invece l’“Enrico Medi” a ottenere il primato, sempre però con un valore occupazionale piuttosto basso (34%); a seguire troviamo l'”Alessandro Volta” (32%). Sull’intero territorio provinciale, invece, il terzo gradino del podio è del “Salvo d’Acquisto” di Bagheria (28%).

Cagliari

Nel capoluogo sardo, il miglior istituto professionale nei “servizi” si trova fuori città: è l’“Antonio Gramsci” di Monserrato, che conferma il primato con un valore occupazionale del 47%; medaglia d’argento per l’“Antonio Meucci” (stavolta nel comune di Cagliari), con un tasso di occupazione del 40%; terzo posto per il “Domenico Alberto Azuni”, anche lui al 40%.

Per quanto concerne il settore “industria e artigianato”, va nuovamente citato l’“Antonio Meucci”, che si piazza al primo posto, ribadendo la posizione dell’anno scorso, con una percentuale occupazionale del 57%. A seguire il “Sandro Pertini”, che presenta un valore del 32%. Sono loro le uniche scuole censite da Eduscopio nell’intera provincia.

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